Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
LO SPUNTO – L’idea per questo Grande Diabolik ci è venuta mentre scrivevamo un altro Grande Diabolik che, a sua volta, riprendeva alcuni elementi di un precedente Grande Diabolik. Ma procediamo con ordine.
Quando abbiamo cominciato a pensare alla trama dello speciale estivo del 2022 “L’ombra del passato” volevamo che la storia principale fosse ambientata cento anni fa a Clerville, ma volevamo anche che ci fossero dei rimandi al mondo di Diabolik così come lo conosciamo. Abbiamo perciò deciso di legare quella storia allo speciale estivo del 2015, “L’uomo che non conosceva Diabolik”, in cui veniva raccontato come Il Re del Terrore riusciva ad appropriarsi del “Sole dell’impero” un globo d’oro tempestato di rubini che, veniva detto, era uno dei tesori più preziosi del Northstand, un lontano Paese che ricordava quelli della nostra area est europea post-sovietica.
Il globo, assieme allo scettro e alla corona, sono gli elementi centrali (e più preziosi) dei gioielli della Corona di molti Paesi. Quindi, anche se nell’albo del 2015 non se ne faceva cenno, abbiamo pensato che se il tesoro imperiale del Northstand aveva un globo, era assai probabile che avesse anche uno scettro e una corona.
Lo speciale del 2022 lo abbiamo quindi dedicato allo scettro che, nel finale della storia, veniva rubato da l’Ombra e ai giorni nostri finiva nelle mani di Diabolik ed Eva. A quel punto, a loro mancava solo la corona per possedere tutti e tre i pezzi più importanti di quel tesoro imperiale.
LO SVILUPPO – Scrivendo “L’ombra del passato” abbiamo quindi gettato le basi de “Lo scettro della discordia” perché era chiaro che, presto o tardi, avremmo raccontato come Diabolik ed Eva sarebbero riusciti a mettere le mani su quel pezzo mancante.
Sapevamo che l’ultimo capitolo di questa ideale trilogia sui tesori imperiali del Northstand sarebbe stato ambientato proprio in Northstand e che, quindi, avremmo potuto recuperare un altro fondamentale elemento del primo capitolo: Ivan Rudenko, coprotagonista “L’uomo che non conosceva Diabolik”.
Non volevamo però che la storia del furto della corona seguisse direttamente quella del furto dello scettro, l’anno scorso abbiamo festeggiato i 60 anni di Eva nella serie ed era giusto dedicare a lei speciale primaverile. Per questo ne “L’ombra del passato” abbiamo spiegato che il palazzo imperiale in cui era custodita la corona, era un luogo protettissimo, “a prova di Diabolik”, e quindi finché fosse rimasta lì, il colpo ai suoi danni (e l’albo che lo avrebbe raccontato) sarebbe rimasto in pausa. Nel frattempo rimuginavamo su come sarebbe stato quel colpo e, soprattutto, come si sarebbe svolto il confronto/scontro tra Diabolik e Rudenko. Non è stata comunque un’attesa lunga e il risultato è in edicola dallo scorso 19 aprile.
GLI EQUIVOCI – Sviluppando la trama de “Lo scettro della discordia” ci è venuto naturale dare alle azioni dei personaggi un tratto comune. In due punti nodali della trama, sia Rudenko che Diabolik arrivano alla conclusione giusta partendo da presupposti sbagliati. I due antagonisti hanno modo di chiarirlo nel faccia a faccia che hanno a fine albo (faccia a faccia voluto da Diabolik proprio perché qualcosa non quadrava e Diabolik detesta che ci siano cose che sfuggano alla sua comprensione). Rudenko ha pensato che Diabolik intendesse rubare la “Corona della Regina Madre” (giusto) perché, secondo lui, aveva appena messo a segno un analogo colpo ai danni dello “Scettro del Potere” (sbagliato). Mentre Diabolik, sulla nave, era sicuro che Rudenko avesse già sostituito la corona con un falso (giusto) perché pensava che i ladri appena entrati in azione fossero burattini manovrati dal suo rivale col compito di rubare la falsa corona (sbagliato). Non tutti, però, avranno notato che c’è anche un terzo personaggio che fa la cosa giusta partendo da un presupposto totalmente sbagliato, si tratta del sovrintendente Novikov. Nel finale infatti il sovrintendente fa arrestare il commissario Sorokin per il tentato furto della corona (giustissimo) pur essendo convinto che Sorokin sia in realtà innocente (sbagliatissimo). Ma a discolpa di Novikov c’è da dire che se ha le idee confuse è solo colpa di Diabolik che, spacciandosi per un suo superiore, lo ha usato come fonte di informazioni e così lui si è convinto di essere stato complice involontario dell’azione criminosa per cui ha poi “incastrato” Sorokin.