Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
QUANTO È GRAVE GINKO? – Durante le prime stesure del soggetto, Ginko non era messo così male… aveva una gamba rotta, era in trazione su un letto di ospedale, ma poteva comunicare con gli uomini della sua squadra, muovendo i fili delle indagini.
Lavorandoci sopra, però, questa soluzione ci è sembrata (è il caso di dirlo) decisamente zoppa. Molto meglio un Ginko del tutto fuori gioco, con la sua squadra che deve muoversi da sola, dimostrando di aver imparato dal migliore ma, al contempo, molto preoccupata per la salute del capo.
La storia è stata quindi sviluppata seguendo questa nuova direzione, con i tre della squadra che (scopre il lettore, ma scopre suo malgrado anche Diabolik, il quale, infatti, ha deciso di riprendere il colpo solo alla notizia di Ginko in ospedale) se la cavano meglio del previsto. Naturalmente, però, non abbastanza da risultare migliori di Ginko, e, anzi, la storia si chiude con un piccolo dubbio: con Ginko in campo forse Diabolik questa volta non ce l’avrebbe fatta.
Da questi ragionamenti, è nato anche il titolo provvisorio di lavorazione: Gioco di squadra.
DISAVVENTURE OSPEDALIERE – Quando Ginko era ancora steso su un letto, ma cosciente, lucido e in continuo contatto con la sua squadra, Diabolik aveva il problema di effettuare il suo colpo.
L’ispettore doveva dunque essere messo fuori dai giochi. Sì, ma come?
Avevamo pensato a un trucco di questo tipo: Diabolik (o Eva) si introduce nei registri dell’Ospedale e dà istruzione di prelevare il paziente Ginko dal suo reparto e di condurlo in Sala Radiologia. Gli infermieri trasportano il letto (con dentro l’ispettore) nel reparto in questione, ma lì, dopo un po’ di tempo, si scopre che c’è stato un malinteso: Ginko non era nell’elenco del radiologo.
L’ispettore capisce al volo che si tratta di un trucco di Diabolik per tagliarlo fuori dalle comunicazioni con la sua squadra, e contatta subito i suoi tre agenti. Subito, ma non abbastanza in fretta, perché in quei minuti Diabolik è riuscito a fare il suo colpo.
Poi, come detto, si è preferito mettere Ginko fuori scena in maniera più netta, e l’efficienza dell’Ospedale di Clerville non è stata intaccata.
TALE PADRE, TALE FIGLIA... O NO? – Inizialmente, Roberta non c’era. Quando Ginko era su un letto di ospedale, impossibilitato a muoversi ma impegnato a dirigere le operazioni, c’era solo Carlo, cioè il padre, il Venditore del gioiello, un affarista senza scrupoli, antagonista dell’ispettore, senza che però ci fossero trascorsi particolari tra i due.
Una volta che Ginko è stato messo fuori gioco e l’attenzione si è spostata sulla sua squadra, abbiamo però pensato di dare a uno dei tre poliziotti un ruolo più da protagonista, approfondendo il suo carattere e il suo passato. La scelta è caduta su Augusto Gorman e sarebbe così stato interessante scoprire qualcosa di più su di lui, in modo da dargli più spessore e aiutare il lettore a immedesimarsi. Se vi chiedete perché Augusto… non c’è una risposta. O, meglio, sapevamo di non voler usare Bruno Lowell perché era già stato sotto i riflettori nell’albo del 2020 “Il patto” ma al momento di scegliere tra lui e Claudio, Augusto è stato quello che ci chiamava con più forza.
Ci serviva quindi un nuovo antagonista, qualcuno con cui Augusto si era già misurato in passato e che poteva tornare ai giorni nostri, per una nuova sfida e la chiusura del cerchio.
Così è nata Roberta, ed è nata già sotto i migliori auspici: l’intercapedine segreta a Villa Tanner, in origine, si pensava fosse usata dal padre Carlo per nascondere libri contabili e qualche oggetto di contrabbando, ma Roberta ha fatto subito capire di che pasta è fatta nascondendoci invece il cadavere di un suo rivale in affari.
BIRDWATCHING – Nessuno dei lettori di Diabolik ha mai sospettato che il nostro fosse (anche) un appassionato ornitologo, in grado di riconoscere i volatili nelle varie zone di Clerville e dintorni.
Forse non lo sapeva neanche lui, ma una qualità che certo non gli fa difetto è quella di essere un attento osservatore, qualità che molte volte lo ha tirato fuori dai guai.
Ci siamo interrogati su cosa il nostro potesse vedere per capire che qualcosa non quadrava… serviva qualcosa che non facesse fare brutta figura ai poliziotti (quindi nessun riflesso su una telecamera sugli alberi, ma questa doveva essere nascosta molto bene), né che fosse però troppo casuale e che risultasse un banale colpo di fortuna.
In conclusione, Diabolik è stato bravo ad accorgersi del cambio nelle abitudini della fauna locale, ma nessuno sa se ha anche capito di quali volatili si trattasse: noi abbiamo scelto di mettere in scena imponenti e rumorosi Corvi Imperiali, che (e di questo siamo sicuri) abbondano nei boschetti fuori Clerville.