Dietro le quinte

Come per magia: storia di una storia

L’autore Andrea Pasini ci racconta alcune curiosità sulla nascita e lo sviluppo della trama dell'inedito di dicembre 2021

Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

LA STORIA – Tutto è partito da un’idea di Mario Gomboli, quell’idea è diventata la scena in cui il conte Alfredo, sotto gli occhi dei nipoti, per fregare Diabolik mette un gioiello in una delle quattro scatolette, che verranno poi messe in quattro banche diverse e quindi, dopo la sua morte, portate in contemporanea ai quattro angoli del globo dai quattro eredi.

Per prima cosa dovevamo capire come si era arrivati a quel punto e come sarebbe andata a finire. Per il pregresso è stato facile immaginare che Diabolik avesse già tentato, fallendo, di rubare quel gioiello al conte. Per il finale, ovviamente, dovevamo invece fare in modo che il colpo riuscisse e che quel gioiello finisse in tasca a Diabolik (o, meglio, al dito di Eva, visto che ci si era poi decisi per un anello). Insomma, dopo aver escogitato un modo per mettere in difficoltà il nostro protagonista, abbiamo dovuto trovarne un altro per toglierlo d’impiccio e, nel farlo, ci hanno dato una grossa mano i controlli bagagli fatti negli aeroporti

MAGIA! – Man mano che la storia prendeva forma, i giochi di prestigio assumevano sempre più spazio, il gioiello è diventato un’opera orafa molto particolare appartenuta a un illusionista del secolo scorso (ispirato alla figura di Henry Houdini); il conte Alfredo (appassionato di prestidigitazione sin dal primo abbozzo di storia) è diventato un illusionista dilettante, con tanto di procace assistente, iscritto a un club di magia; nella sua villa abbiamo messo un sistema di sicurezza ispirato a un classico attrezzo da mago (la scatola con lo specchio inclinato a 45°) che abbiamo poi ripreso nella fuga finale di Diabolik (tutta la sezione “trucchi” è stata, come sempre, curata esclusivamente da Gomboli).

L’ANTAGONISTA – Più si procedeva nella stesura della storia, più l’avversario di Diabolik ci stava simpatico. Gomboli l’aveva chiamato Alfredo ispirandosi ad Alfredo Castelli, suo amico da sempre, anche lui appassionato d’illusionismo, collaboratore dell’Astorina da una vita, e notissimo fumettista (creatore degli Aristocratici, dell’Omino Bufo e di Martin Mystère, giusto per citare tre gocce nel mare della sua produzione).

Scrivendo la sceneggiatura, Rosalia (co-sceneggiatrice) e io, ci convincevamo sempre di più che quel personaggio meritava di avere, non solo il nome di Castelli, ma anche le sue fattezze. La proposta ha subito convito Gomboli.

A quel punto, dovendo dargli un’assistente sul palco, il pensiero è andato subito ad Angie, personaggio della serie Martin Mystère in cui, in genere, riveste un ruolo un po’ più rilevante visto che è soubrette, ballerina e, soprattutto, spogliarellista. Abbiamo così potuto dedicare la quarta di copertina ad Angie che ha soffiato il posto alla nipote del conte, Greta, a cui, nella prima stesura del soggetto, avevamo pensato di lasciare tale onore.

Onore che però Angie, in quanto rappresentante del “cast” di Martin Mystère, ha meritato pienamente anche perché, se il Re del Terrore nel 2022 festeggerà i suoi 60 di vita editoriale, il Detecive dell’Impossibile si appresta a festeggiare i suoi primi 40 anni.

NON SOLO CASTELLI – Alfredo Manors/Alfredo Castelli non è l’unico personaggio reale che si è ritrovato a recitare una parte nell’albo di dicembre. Parlando col disegnatore Giuseppe Di Bernardo, abbiamo infatti scoperto che il coniglio che fa una fugace comparsa a tavola 22 (pagina 24) esiste nella realtà e il suo vero nome è Sergio. Per noi, però, resterà sempre “il magico